Produzioni

Teatrali


Produzione di spettacoli, ovvero Infodrama

Abbiamo creato una nuova forma di spettacolo e, visto che ci piacciono tanto le parole fino ad inventarne di nuove, l’abbiamo chiamata infodrama.
Nell’infodrama psicologia e teatro viaggiano a braccetto. Perché l’infodrama mira a coinvolgere le persone a due livelli: quello razionale, grazie alla psicologia che fornisce gli strumenti per maturare un elevato grado di consapevolezza dei problemi, e quello emotivo, grazie al teatro che nutre la ragione con il sentimento e fa scattare l’empatia. Così l’infodrama, attraverso un linguaggio fatto di emozione e di ragione, parla contemporaneamente al cuore e al cervello, ottenendo un’altissima efficacia nel fare della cultura uno strumento di benessere, unendo acquisizione di consapevolezza e spinta al cambiamento. Il percorso teatrale dell’infodrama ha un nume tutelare d’eccezione, William Shakespeare.


Io non sono quel che sono | l’infodrama su Otello

di Jacopo Boschini e Massimo Gnocchi. Supervisione scientifica di Valerie Moretti.
Con Jacopo Boschini ed Erika Renai.
Videoscenografie di Piero Borgia

Io non sono quel che sono ha due versioni: una per gli adolescenti e i loro genitori, preceduta da un incontro nelle classi, e una per il pubblico adulto. In entrambe ha ottenuto l’entusiasmo di centinaia di spettatori di varie età, perché partendo dall’Otello di Shakespeare ha saputo parlare a ciascuno del proprio presente. 

Come mai Otello piange e si dispera nel dichiarare tutto il suo amore per Desdemona proprio un attimo prima di soffocarla? Perché Desdemona non riconosce la minaccia che incombe su di lei e non fugge da Otello? Queste sono alcune domande fondamentali che nascono leggendo l’Otello di William Shakespeare.

Comprendere le ragioni dei personaggi che agiscono in Otello, significa provare a comprendere i meccanismi di violenza e collusione che a volte si verificano all’interno di una coppia. Significa guardarsi allo specchio, sapendo che ognuno di noi, per quanto sia convinto del contrario, non è immune dal rischio di rimanere intrappolato in certe dinamiche. Per questo è necessario riportare al centro il valore che hanno le nostre emozioni, le nostre pulsioni, i nostri bisogni più intimi, nelle azioni e nelle scelte della vita di tutti i giorni. 


Non tutti i luoghi possono ospitare uno spettacolo teatrale. Ma in tutti i luoghi si può (anzi si deve!) parlare di Shakespeare, delle sue opere, dei suoi personaggi.

E allora ecco le lezioni improvvisate e sgangherate su Otello, Macbeth, Amleto e Romeo e Giulietta. Un’attrice, un regista, qualche foglio e un leggio. Che sia in un prato. In una biblioteca. In un centro civico. In una classe di una scuola. O in salotto. Poco importa. Loro saranno lì a raccontare per filo e per segno la trama, a ragionarci sopra, ad allacciare fili tra Shakespeare e la contemporaneità.

Le lezioni improvvisate e sgangherate